Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated G - Prosa

 

Autore: fire

Status: In corso

Serie: City Hunter

 

Total: 18 capitoli

Pubblicato: 06-09-08

Ultimo aggiornamento: 09-09-08

 

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RomanceSongfic

 

Riassunto: Kaori lo guardò negli occhi incredula. Gli stessi fotogrammi passavano veloci nella sua mente, ripetendosi all'infinito. Dopo di che si girò ed abbandonò correndo la chiesa con l'enorme stupore di tutti mentre salate lacrime solcavano il suo viso e nell'andarsene perse pure il velo col diadema. Mentre ripensava alla notte in cui lei e Ryo avevano fatto l'amore per la prima volta. Alle emozioni che aveva provato. Quella stessa notte in cui lui le aveva dichiarato il suo amore e le aveva chiesto di sposarla. Ora, tutti quei ricordi offuscati dagli attimi di dolore più intensi che avesse mai provato in vita sua. Come se il suo cuore si fosse atrofizzato. In un'unica strettissima e lacerante morsa di gelo.

 

Disclaimer: I personaggi di "Morsa di gelo" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo, quelli appartenti al manga. Mentre quelli inventanti frutto della mia fantasia, sono di mia proprietà. Così come le locations fuori dal Manga originale.

 

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   Fanfiction :: Morsa di gelo

 

Capitolo 8 :: 8. L'ultimo desiderio di Zoe

Pubblicato: 06-09-08 - Ultimo aggiornamento: 06-09-08

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18


 

Santa Ana Maya, 21 Luglio 1985  

 

- 8 - L'ULTIMO DESIDERIO DI ZOE  

 

- Ritirata!!! Battere in ritirata!!! - Gridò concitato uno dei veterani del loro gruppo: - Il nemico ha cominciato il contrattacco!!! - Il giovane Ryo Saeba corse verso il bosco a perdifiato. Ogni tanto si voltava per vedere se la sua "sorellina" adottiva Zoe lo stesse seguendo: fin dalla più tenera età avevano sempre giocato e combattuto insieme.  

 

Insieme a lei ed a tutti gli altri dei ribelli, soprattutto le gemelle Marzia e Ambra, le quali la madre Jill era andata a cercare per tutta la Colombia ed il Brasile ed alla fine le aveva trovate e portate nel campo dei ribelli, con le quali aveva stretto un rapporto di amicizia.  

 

Tra le due gemelle, Ryo aveva legato particolarmente con Ambra: si amavano.  

 

Ma forse erano troppo piccoli, troppo ancora adolescenti e troppi immersi in un mondo di guerra e violenza per potersi manifestare reciprocamente i rispettivi sentimenti.  

 

E poi avevano il carattere uguale: entrambi molto orgogliosi, entrambi testardi ed un poco permalosi.  

 

Solo Zoe, migliore amica di entrambi e Marzia, riuscivano con i loro modi di fare e con le loro parole a farli avvicinare.  

 

Per allontanarsi, invece, ci mettevano del loro. Ma poi facevano sempre pace. Tuttavia, nonostante il loro amore che al momento sembrava più platonico che altro, non avevano ancora avuto un rapporto fisico, non avevano ancora fatto l'amore. Non ancora.  

 

Shin Kaibara aveva addestrato i quattro giovani inseparabili Ambra, Zoe, Marzia e Ryo a sopravvivere in quel mondo giorno dopo giorno. Aveva insegnato loro come costruire bombe a mano, maneggiare esplosivi di tutti i tipi, riuscire a cavarsela nella lotta corpo a corpo. Aveva insegnato loro a sparare ed ad uccidere il nemico, perchè sicuramente lui avrebbe fatto lo stesso. Aveva insegnato loro a far tacere, durante la notte, le voci incessanti delle persone che avevano ucciso durante il giorno. Perchè quello era l'unico modo per sopravvivere. Perchè finchè restavano lì, in quell'Inferno, non avrebbero potuto fare altro. Perchè quella era la loro vita, nonostante fossero entrati da poco nella fase della adolescenza, ma in guerra non c'era spazio per distinzioni di età o di sesso.  

 

Un combattente, un militante fra i ribelli era sempre una specie di soldato, sia che avesse 13 anni, che ne avesse 16, 20 o 30 o anche 50. In quel ambiente, non faceva differenza. Perchè si lottava per un comune obiettivo: cacciare via l'Esercito Governativo dalle loro terre ed instaurare la pace. Questo era lo scopo.  

 

Marzia, Ambra, Ryo e Zoe e tutti gli altri loro compagni della Squadra K2 comandata principalmente da Lincoln e poi da Murfin, in assenza del primo, avevano continuato a correre verso la foresta cercando di mettersi al riparo dall'attacco dei nemici. Avevano stabilito un armistizio, una specie di tregua temporanea che sarebbe dovuta scadere a mezzanotte. Invece i Soldati avevano violato questo accordo e li avevano attaccati all'improvviso. Sapevano che sarebbe potuto accadere perchè quelli dell'Esercito non erano sempre stati nei patti, però speravano davvero che per una volta... invece no.  

 

Li avevano presi alla sprovvista. E la loro unica possibilità sarebbe stata quella di rifugiarsi nella foresta poco distante da lì. Ma per farlo dovevano riuscire a correre fino laggiù. Il che sotto una pioggia di bombe e proiettili del nemico alle calcagna non era affatto semplice. Ambra e Marzia davanti da Ryo e quest'ultimo seguito da Zoe alcuni metri più indietro avevano quasi raggiunto la foresta. Lì il nemico non si sarebbe addentrato perchè sapeva che i Ribelli avevano molta più conoscenza di loro della vegetazione e sapevano che sicuramente lungo il cammino avrebbero disseminato ogni genere di trappole. Entrare nella foresta per i nemici sarebbe stato come firmare la loro condanna a morte.  

 

Ryo mentre correva vedeva che Zoe faticava a raggiungerlo. E poi si accorse del rivolo di sangue che le scendeva dalla gamba destra. Era stata colpita. A Ryo gli si agghiacciò il sangue nelle vene. Però lei era troppo indietro per andarla a recuperare. Due metri davanti da lui c'era un suo compagno che era messo peggio. Così decise di affrettarsi a raggiungerlo. Jelon era ridotto malaccio ma forse ce l'avrebbe fatta. Ryo se lo caricò in spalle e riuscì a portarlo sano e salvo nel bosco affidandolo alle cure di Ambra e Marzia, che nel frattempo era già arrivata a mettersi al riparo, Hannah e suo marito Murfin ed alcuni altri.  

 

Dopo che lo depositò nelle loro mani, si voltò indietro per vedere a che punto fosse sua sorella. E con grande sgomento, la vide a dieci metri da lui a terra distesa supina sul terriccio ma ancora viva. Cominciò a chiamarla a gran voce tentando di correre da lei. Ma Kruska gli mise una mano sulla spalla:  

 

- Ryo, non puoi. Non puoi rischiare di farti uccidere andandola a salvare! - Gli disse facendogli uno sguardo severo ma lui:  

 

- Lasciami andare!!! Non posso lasciarla così. Lì, così, come un cane! Non posso, capisci!! - Urlò Ryo. Ma era chiaro che non era in sè. Cominciò ad avviarsi verso di lei urlando il suo nome a gran voce, ma Lincoln, un uomo grande e grosso ma buono come il pane, lo prese di peso e lo sollevò da terra impedendogli di raggiungere Zoe che riversa al suolo stava cercando a malapena di alzarsi.  

 

Solo un paio di minuti dopo dalla loro postazione all'entrata della foresta, mentre gli altri compagni rimasti continuavano a correre verso di loro, passando ed osservando ma non fermandosi ad aiutare Zoe che stavolta era stata colpita anche alla schiena, vide, con suo grande orrore, che quelli dell'Esercito Governativo avevano cominciato a lanciare le granate Z15, fra le più potenti in dotazione al momento dai nemici. Quando Ryo intuì la gittata della Z15 cominciò ad urlare come un forsennato dimenandosi ma invano poichè tenuto fermo dalle braccia e dalla forza possente dei 2,10 metri per 120 kilogrammi di Lincoln.  

 

- Noooooooo!!!! - Un urlo agghiacciante seguito da una potentissima esplosione che per poco non li raggiunse.  

 

Quando la polvere sollevata ritornò al suolo, Ryo si accartocciò su stesso privo di forze e senza distogliere gli occhi dal corpo smembrato di sua sorella. Il braccio destro di Zoe era lontano quasi un metro dal suo busto.  

 

Delle sue gambe longilinee non c'era più traccia. Sparse chissà dove in quella distesa di corpi senza più una forma umana. Uno spettacolo orribile, anche per uno come lui che ne aveva viste tante. Per non parlare poi delle urla strazianti dei compagni, vicino a sua sorella, che erano stati colpiti. Gemiti. Ultimi sospiri. Pianti. Singhiozzi. Alcuni si spegnevano dicendo un'ultima preghiera mentre la testa di sua sorella che si alzava nella sua direzione e che con un ultimo grido disperato si accingeva a dire:  

 

- Ryo dannazione, non lasciarmi morire così!!! Uccidimi per favore!!!! - E poi la sua testa ritornava posata sulla terra mentre una consistente macchia di sangue continuava a diffondersi da sotto il suo corpo martoriato. L'odore della morte era quasi palpabile mentre il sedicenne la guardava da lontano con le lacrime agli occhi. No, non chiedermi questo. Continuava a dirsi fra sè con la mano sul calcio della sua pistola. E poi di nuovo lei alzò gli occhi verso di lui con la bocca sgrondante di sangue e con l'ultimo filo di voce che le era rimasta gli urlò:  

 

- Dannazione, Ryo. Anche tu mi avresti chiesto lo stesso! Avanti, premi quel cazzo di grilletto, per Dio! - Gli urlò di nuovo mentre le forze la abbandonavano. Ryo non sapeva cosa fare, quando la voce di Lincoln alle sue spalle gli disse:  

 

- Ryo, esaudisci il suo ultimo desiderio, avanti. Non vorresti anche tu una morte dignitosa se fossi al suo posto? - Hannah, Ambra, Marzia, Lizzy, Willy, Martin, Kruska, Robby, Sonia, Jill, Charlotte, Martin, Lincoln, Jelon e tutti gli altri si avvicinarono a lui facendogli dietro ed attorno una sorta di scudo mentre estraeva la sua pistola. Mirò alla fronte di sua sorella che giaceva a terra. Lo guardava dritta negli occhi. Sorridendo. Lesse il labiale. Lo stava ringraziando. Ryo si convinse che quella sarebbe stata l'unica cosa giusta da fare. Perchè non c'erano altre alternative. Stava già morendo dissanguata, chissà quanto tempo ci avrebbe messo. Chissà quanto avrebbe sofferto ancora. Così chiuse gli occhi e premette il grilletto. Non se lo sarebbe mai perdonato.  

 

Due secondi più tardi, il nemico lanciò una granata più potente della prima. Tutti gli altri si affrettarono a rientrare dentro la foresta, quella Z26 avrebbe raso al suolo tutto quello che avrebbe trovato sul suo cammino nel raggio di 20 metri. E loro si trovavano proprio in quell'area. Se fossero rientrati dentro la foresta sarebbero stati salvi. Tutti cominciarono a correre dentro per salvarsi. Tutti, tranne Ryo. 

 


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